I Problemi Ambientali Dell’Italia in Breve

In Italia sono stati istituiti diversi parchi nazionali per proteggere la flora e la fauna; i più grandi sono il Gran Paradiso, lo Stelvio, il Circeo e l’Abruzzo, che sono solo piccole isole di fauna selvatica con una superficie totale di circa 2.000 km². Il Gran Paradiso e lo Stelvio sono situati sulle Alpi per proteggere la flora e la fauna degli altipiani. L’Abruzzo è situato nella parte più alta dell’Appennino per lo stesso scopo. Il Circeo è stato istituito sulla costa per proteggere non solo le foreste ma anche le forme peculiari della costa, come grotte, scogliere, ecc. Vengono create aree protettive per proteggere il suolo dall’erosione. Tuttavia, tutte queste misure sono ben lungi dall’essere sufficienti per proteggere la natura italiana dal rapido e inesorabile cambiamento della natura da parte dell’uomo.

La mancanza di un’adeguata organizzazione della protezione della natura porta all’ulteriore distruzione delle foreste, all’uso irrazionale del suolo per l’edilizia, alla riduzione dell’area dei parchi nazionali, alla distruzione della fauna forestale. La deforestazione dei villaggi di montagna su terreni abbandonati, situati per lo più su pendii scoscesi, aumenta l’erosione del suolo e il pericolo di frane e alluvioni.

L’inquinamento delle acque interne e marine è molto evidente. Molti fiumi sono già diventati pericolosi per l’approvvigionamento idrico urbano. Gli scarichi industriali di numerose industrie costiere inquinano il Mar Mediterraneo e causano danni alla fauna e alla flora costiera. Le acque reflue scaricate nella laguna di Cagliari, in Sardegna, mettono in pericolo i fenicotteri e altri uccelli rari che vi si fermano durante le migrazioni stagionali. La crescita sfrenata dei centri turistici balneari ha fatto sì che circa la metà delle coste italiane possa essere considerata distrutta o almeno persa per uno sviluppo turistico razionale.

Gli habitat delle grandi città industriali sono in uno stato minaccioso. Le città italiane sono tra le ultime al mondo in termini di paesaggio. Lo sviluppo dell’industria e del trasporto su strada ha portato a un inquinamento atmosferico che nei centri dell’industria chimica supera spesso i limiti consentiti.

Negli ultimi anni, tuttavia, la situazione ha iniziato a cambiare in meglio. L’Italia è l’unico Paese del G8 che ha rinunciato a costruire centrali nucleari. Il governo, preoccupato per la situazione ambientale del Paese, ha adottato misure drastiche per migliorarla. Innanzitutto, sono stati aumentati in modo significativo i finanziamenti per i programmi ambientali, sia a livello nazionale che regionale. La firma e la successiva ratifica da parte dell’Italia del noto Protocollo di Kyoto è stato un passo importante verso la riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera. Nel 2005 è entrata in vigore una legge che limita il fumo nei luoghi pubblici. Tutto questo permette agli italiani di guardare al futuro con ottimismo.

Avrete sicuramente sentito parlare di almeno un problema ambientale in Italia: Venezia, ad esempio, che sta affondando. Ma ce ne sono altri, non meno spaventosi. Oggi ne parliamo. Questo potrebbe farvi venire voglia di arrivare prima per non perdere nulla di interessante prima che finisca sott’acqua, si sciolga, bruci o semplicemente vada in malora.

INONDAZIONE DELLE CITTÀ

Lo scioglimento dei ghiacciai sta gradualmente spingendo il livello del mare verso l’alto, portando a una graduale inondazione delle aree abitabili dall’uomo. Nel corso del XX secolo, il livello del mare è già salito di 15 cm. Secondo i ricercatori, entro cento anni capitali mondiali come Bangkok, New York, Tokyo, Venezia e Amsterdam potrebbero essere sommerse.

Perché? Ogni aumento di cinque gradi della temperatura rischia di far salire il livello delle acque di un metro. E gli scienziati prevedono che, se non fermiamo l’effetto serra che sta causando il riscaldamento globale della Terra, nel 2100 la freccia del termometro sarà di cinque gradi più alta di oggi.

Molte delle nostre spiagge turistiche preferite scompariranno per sempre, come la costa adriatica italiana con le sue migliaia di ampie spiagge di sabbia bianca (noi viviamo e andiamo in vacanza su queste spiagge proprio qui – che peccato se i miei nipoti non le vedranno mai). Anche l’area delle isole più belle, come la Sardegna e la Sicilia, si ridurrà. Si stima che un innalzamento del livello dell’acqua di un solo centimetro farà perdere all’Italia 24 mila chilometri quadrati di suolo lungo le coste, che finiranno semplicemente sott’acqua.

SICCITÀ E DESERTIFICAZIONE

Il riscaldamento globale, invece, sta causando un altro problema: la siccità. Le terre un tempo fertili stanno gradualmente diventando improduttive e desertiche. In Italia, il 27% del territorio (Sicilia, Sardegna, Puglia, Veneto e Liguria) è considerato a rischio. Ogni anno in Italia si perdono oltre 28 miliardi di tonnellate di colture a causa del “deterioramento” dei terreni.

INCENDI

Ogni anno in Italia si verificano circa 50.000 incendi boschivi, di cui circa 36.000 classificati come dolosi. Nel 2008 sono andati in fumo 110.000 ettari di terreno, con le regioni meridionali di Sicilia e Campania più colpite.